4.02 – Elettronegatività

4.02 – Elettronegatività

L’elettronegatività è un valore che esprime la tendenza di un atomo, nel momento in cui interagisce con un altro, ad attrarre a sé degli elettroni di legame. L’elettronegatività non è misurabile sperimentalmente ma assume un andamento periodico: cresce lungo un periodo e diminuisce lungo un gruppo. 

Diminuisce lungo un gruppo in quanto diminuisce la forza con cui il nucleo attrae gli elettroni esterno mentre aumenta lungo un periodo in quanto diminuendo il raggio atomico aumenta la forza con cui il nucleo attrae gli elettroni esterni.

1. Elettronegatività secondo Pauling

Pauling fu uno dei più celebri scienziati del 1900. Vinse due premi nobel il primo nel 1954 per la pace ed il secondo nel 1962 per la chimica.Compilò la più famosa scala dell’elettronegatività: “La scala di Pauling”: La scala di Pauling afferma che è possibile determinare l’elettronegatività di un elemento A conoscendo l’elettronegatività di un elemento B secondo la seguente relazione:

Dove Δ (delta) è l’energia di risonanza ionico-covalente ed è uguale a

• Dove:
  • E_AB è l’energia di legame del composto AB
  • E_AA è l’energia di legame del composto AA
  • E_BB è l’energia di legame del composto BB

Per determinare i valori di elettronegatività nella sua scala Pauling prese come valore di elettronegatività l’idrogeno, il quale assegnò il valore arbitrario di 2.1

Un’altra scala per la misurazione dell’elettronegatività è la quella di Mulliken:

2. Elettronegatività secondo Mulliken 

La scala di Mulliken fu elaborata nel 1934, si basa sulla media aritmetica tra l’energia di ionizzazione e l’affinità elettronica.

Il difetto di questa scala è che non è possibile calcolare l’elettronegatività di tutti gli elementi in quanto non si conosce l’affinità elettronica. 

3. Elettronegatività secondo Allred-Rochow 

• La scala di Allred-Rochow, si basa sulla tendenza d che un elettrone venga attratto da un atomo perfetto. Trattandosi di valori calcolati sono disponibili per tutti gli elementi.